giovedì 21 giugno 2012

Pronti, partenza, forse

Dice che prima o poi arriva il momento delle vacanze.
A casa di Orlando, ovviamente, le vacanze coincidono con la pausa campionato, prima che il pater familias si trasferisca là sui monti con Annette, ovvero in quel di Pinzolo dove (dice) vanno a rifugiarsi gli Interisti, e a meditare piani di vittoria per l'annata successiva.
Ora, si dà il caso che, prima che arrivasse il Bruco, ci s'imbarcava in viaggi d'ogni sorta, prediligendo la modalità ad minchiam, come fare Milano-Aix en Provence con uno scooter non revisionato rischiando la morte sulla Milano-Genova, o andare a Marrakech in giugno, 40 gradi all'ombra, al sesto mese di gravidanza, mangiando couscous nelle peggio bettole tra i suk.
Dice che quando sei giovane e debosciato fai anche di peggio.
Insomma poi è arrivato il Bruco e tra una cosa e l'altra son 2 anni e mezzo che non vedo un areoporto (mentre l'Interista, nel frattempo, con la scusa del ritiro americano ai tempi di Mourinho, mi spediva foto da ogni dove compresa la casa di J.R. a Dallas).
Quest'anno, col Bruco quasi treenne, sembrava quello buono, così abbiam preso un volo per la Grecia a 8 euri dai quei micragnosi di Ryanair che ti fanno pagare in base ai centimetri quadrati che occupa il tuo culo, e domani partiremo per un viaggio della speranza OrioalSerio-Patrasso-Killini-Zante.

Una cosa serena, un combo macchina+volo+pullmann+traghetto+macchina.
Una cosina da 12 ore in viaggio con un bambino in fase di spannolinamento (sono un genio!).
Una cosa serena, già dalla preparazione delle valigie, cominciata 7 giorni orsono.

A casa di Orlando, lunedì, ore 17.40.

"Bruco, la mamma sta cercando di preparare delle valigie razionali, è gradito il tuo contributo: non è che vuoi vedere i cartoni animati?"
"No, io preparo le valigie con te"
"Ottimo, proprio quello che volevo"
"Mamma possiamo portare Ranatan?"
"No, ecco Bruco: possiamo portare un bagaglio minuscolo di massimo 10 kg, direi che la tua ranocchia della nanna è ben oltre gli standard consentiti"
"Ok mamma"

Dopo 3 ore, la valigia (ma sarebbe meglio dire valigetta) conteneva: occhiali da sole del Bruco, un numero imprecisato di mutande, braccioli, libri di Giulio Coniglio, un numero esorbitante di ciucci, Teddy, 5 maglietta a manica lunga, le scarpe da calcio dell'Interista (anche dette "scarpe coi tacchini").
"Bruco, scusa, ma le magliette a manica lunga a cosa ti servono?"
"Mi piacciono, mamma"
"Sì ma andiamo in Grecia, farà un caldo devastante"
"Io vojo quelle mamma, perchè hanno le righe"

Eh già. Vuoi mica andare a fare lo struscio sul lungomare di Laganas con una maglietta monocolore?!?!!

"Bruco, io non vorrei dire: stiamo andando in una casa dipersa in mezzo alle colline, non in discoteca a Mykonos"
"Posso portare anche la majetta col drago?"
Come no. Aspetta che avverto tuo padre.

"Interista, pronto? Ho dovuto togliere un po' di vestiti tuoi dalla valigia... tanto poi stai sempre in costume"
"..."

Ma la cosa più bella è svegliarsi il giorno prima della partenza e leggere sul giornale titoli come "domani è il venerdì nero dei trasporti".
Signori, questo è un colpo davvero basso per una che ha sempre difeso lo sciopero e gli scioperanti.

"Interista, pronto? Se il nostro volo non parte cosa facciamo, a parte bestemmiare in tutte le lingue conosciute?"
"Il primo volo successivo per Patrasso è dopo 4 giorni. Quindi andremo da qualche altra parte"
"Oddio, tipo?"
"Boh, tipo a Bodrum"

Signori, io vi saluto. A questo punto non ho più certezze, a parte che il blog non verrà presumibilmente aggiornato per i prossimi 10 giorni.

E tanti tanti auguri a due amiche lettrici che il 30 giugno si sposano, e non saremo lì per festeggiare ma in qualche areoporto a cercare di farci rimpatriare.


lunedì 18 giugno 2012

Blog a impatto zeRo

A casa di Orlando, sabato, ore 16.47.

"Mamma cosa stai facendo?"
"Sto guardando un cosa su internet"
"Cosa?"
"Amore anche se te lo dico non credo che... vabbè, perchè no"
(è piccolo, è vero, ma non è stupido, e probabilmente tra qualche anno sarà molto più avanti di me in fatto di tecnologie digitali)
"Allora, la mamma ha un blog, una specie di diario dove scrive tutto quello quello che succede in questa casa, e siccome ogni anno questo blog emette 3,6 kg di CO2, sta cercando di aderire a un'iniziativa per renderlo a impatto zero!"
"Cos'è impatto zero?"
"Impatto zero vuole dire che non crea danni all'ambien... aspetta un attimo: cos'hai detto???"
"Impatto zero"
"Hai detto la erre! Bruco, sai dire la erre!"
"Sì. Erre. Erre. Erre..."
"E' un miracolo!"
"Sì, mamma, è un vero miracoro!"

Ed è così che il Bruco ha imparato a dire la R. Peccato che adesso non pronunci più la L, avendola sostituita con la R, come i giapponesi.

Ed è così, anche, che da oggi A casa di Orlando partecipa a questa iniziativa promossa da DoveConviene.it, che per ogni blog che aderisce al progetto il mio blog è CO2 neutral pianta un albero la cui produzione di ossigeno andrà a compensare le emissioni di anidride carbonica prodotte dal sito.
Essendo che, come tentavo di spiegare al Bruco, in media un sito internet produce 3,6 kg di CO2, e un albero è in grado di assorbirne fino a 5 kg all'anno, il bilancio finale dell'iniziativa è a favore dell'ossigeno.
Al momento, il progetto di riforestazione attivo al quale partecipiamo aderendo all'iniziativa è dislocato a Göritz e gli alberi che vengono piantati sono querce. 

In 12 mesi di attività sono stati già piantati più di 1.000 alberi, ma l'iniziativa non si ferma qui e per i prossimi mesi la sfida lanciata è ancora più ardua: piantare altri 1000 alberi entro la fine di agosto. Se l'intento riuscirà altri alberi verranno aggiunti al computo totale come premio alla zelanza dei blogger italiani.
Per chi vuole approfondire, vi invito a visitare il sito iplantatre



DoveConviene è da sempre molto attento all’utilizzo consapevole della carta e alla tutela del nostro patrimonio boschivo. Grazie alla sua attività tutti i volantini pubblicitari delle principali catene commerciali di elettronica, sport, ipermercati vengono digitalizzati e resi disponibili online, in maniera gratuita e consultabili sia su pc che su smartphone, attraverso una comoda app. 
Per capire meglio di cosa stiamo parlando potete trovare un paio di esempi di "volantini digitali" qui e qui.
DoveConviene vuole scoraggiare l’abuso di carta per fini pubblicitari e contribuisce a rendere più pulita la città. Per l’utente la comodità di poter accedere a tutte le offerte in qualunque momento, di poter rintracciare il punto vendita più vicino attraverso una pratica mappa e di poter conoscere rapidamente tutti gli orari di apertura, comprese le aperture domenicali.


                 

mercoledì 13 giugno 2012

Le mutande di Spiderman

Prima o poi arriva per tutti nella vita il momento di spogliarsi.
Di certe abitudini, s'intende, e di vestire altri panni.
Dopo lunga opera di convincimento, dopo essere rimasto l'unico bambino del nido ad averlo, alla tenera età di 2 anni e otto mesi, il Bruco è senza pannolino.

Senza.

Non suona bene? Mica sempre.

Già perchè una per mesi dice "non vedo l'ora che tolga il pannolino, sono stufa di comprare pannolini, stufa di cambiare pannolini, di controllare come prima cosa ovunque io vada se c'è un fasciatoio (o simili)"

L'ho cambiato su dorsi di lavatrici, su pavimenti luridi di bagni pubblici, su divani da amici, sulle panchine dei parchi, in piedi in mezzo alla strada.
Poi arriva il giorno e lui ti dice che vuole le mutande.
E tu sei talmente entusiasta che gli chiedi pure di che colore le vuole.

"Vojo le mutande di Winnie, mamma" (Winnie The Pooh, ovviamente)
Perfetto. Le cerco. Le trovo.

Ore 17.15, a casa di Orlando.

"Mammaaaaaaaaaaaa, pipì!"
(segue corsa fantozziana in bagno)
"Vai Bruco, eccoci!"
"Mamma, non mi hai messo il liduttole"
Non gli ho messo il riduttore. Già perchè senza riduttore cadrebbe dentro il water.
"Ecco il riduttore"
(segue un quarto d'ora di domande di varia natura tra cui "plima di noi chi abitava in casa mia?")
"Non esce, mamma"
"Non importa amore, sarà per la prossima" (stronza pipì...)

Ore 17.30, a casa di Orlando.

"Mammaaaaaaaaaa, pipì!"
(idem come sopra, ma stavolta gli metto il riduttore)
"No mamma, non lo vojo. Mi tengo in bilico"
Neanche stavolta è quella buona.

Al quarto tentativo la fa. Applausi e scene di giubilo che neanche se vinci alle Olimpiadi.

Ore 18.15, al parco.

"Mamma, cacca!"
Noooooooooooooo la cacca al parco no!!!! Ma non è possibile, si è tolto il pannolino da poche ore e mi è già capitato tutto il campionario della sfiga da ex-pannolinato!
"Ok, Bruco, andiamo a farla vicino all'albero che agli alberi fa sempre bene un po' di concime"
"L'albelo mangia la mia cacca, mamma?"
"Una specie. Ma solo se siamo in giro e non c'è un cesso"
"Cos'è un cesso?"
"Un water, amore. Ho detto cesso? Ho sbagliato"
Devo mantenere la calma devo mantenere la calma devo mant... è seduto a covaccioni e invece di fare quello che mi ha detto fà la pipì, bagnandosi pantaloni, mutande, calze e scarpe.

Mi guarda, per vedere la mia reazione. Minata nel fisico e nello spirito, io non ho il coraggio di rialzarmi.

"Mamma. Io vojo le mutande di Spaidelmen pecchè Winnie fa la pipì quando vuole lui"

Mi sa proprio che in questo caso ci serve l'aiuto di un supereroe.

giovedì 7 giugno 2012

Il raduno delle mamme (digitali)

Ieri sera, ore 00.05, a Casa di Orlando.

"Bentornata!" mi dice l'Interista.
"Grazie. Non vedo l'ora che sia venerdì e stare seduta sul divano tutta sera"
"Ovvio, c'è la season finale di Game of Thrones"
"Ecco, meno male, che non ho più il fisico per uscire quattro sere consecutive"

L'Interista mi folgora con lo sguardo.

"Non è colpa mia se il Master di cucina, il teatro, il saggio di danza e il concerto del Boss si sono dati appuntamento tutti nella stessa settimana"
"Vabbè, non importa. Volevo dirti che sabato mi hanno chiesto di partecipare a un torneo di calcetto..."
"Ehm... sabato ci sarebbe il MammaCheBlog-Social Family day"
"Eh?"
"Una specie di ritrovo per mamme 2.0, sai, mamme-blogger... ma non è una cosa che vai lì e cazzeggi, è una cosa seria, si parla delle opportunità della rete, di servizi, di formazione..."
"Mamme 2.0? Ma perchè, quante ce ne sono?"
"Un po'. Pensa che all'evento ci siamo iscritte in 200 e c'è la lista d'attesa"
"Ma è una specie di torneo?"
"Ma che torneo! Vabbè che è una delle tue categorie mentali preferite... Cmq era per dire che venite anche tu e il Bruco"
"Dove? Al raduno delle 200 mamme blogger???!! Col ca**o!"
"Ma guarda che è figo, ci sono le animatrici e pure la piscina per i padri abbandonati con figli! Poi è proprio dietro casa, non possiamo mancare"

Insomma, sabato A casa di Orlando parteciperà al MammaCheBlog-Social Family day, al Quanta Village, per curiosare, per ispirarsi e perchè se sei una mamma digitale un po' ti senti chiamata in causa.
Il Bruco e l'Interista non hanno confermato la loro partecipazione.
Conto di prenderli per sfinimento.
Potrei anche mentire spudoratamente e dirgli che hanno organizzato un torneo per padri calciodipendenti.
Insomma io vado, e poi ve lo racconto.


mercoledì 6 giugno 2012

Il portiere non fa goal

Insomma a furia di provarci l'Interista ci è un po' riuscito: il Bruco è diventato un appassionato del pallone, anche se solo in quanto oggetto fisico, per adesso.
Predilige le palle pesanti, quelle che usa il papà per giocare a calcio a 7, quelle che rompono i vetri, devastano la casa e terrorizzano a morte la gatta.
L'Interista ha deciso che d'ora in poi il Bruco giocherà con una palla di spugna.
Lui l'ha guardato, ha arricciato le labbra e ha detto semplicemente "No".
Abbiamo trattato, e alla fine gli è stato concesso di giocare con il famoso Supertele nerazzurro.
Fa tiri forti e precisi che un po' mi inquietano.
Però ci sono due o tre cose del gioco che non ha ancora ben capito.

La prima è che la palla la devi passare a qualcuno, altrimenti il gioco non sussiste.
"No, mamma. Io a quello non jela passo pecchè non mi sta simpatico".
Quando si dice essere sportivi.

La seconda è che il portiere sta in porta e para la palla.
"Io sono il poltiele, mamma"
(Prende la palla e inizia a correre)
"Ho fatto goal!!!"
"No Bruco, non funziona così: se fai il portiere stai fermo e pari, il portiere non fa goal"
Voce dal bagno: "Non è detto" (l'Interista gioca in porta e si sente punto sul vivo)

La Voce dal bagno esce e si manifesta in sala, pensierosa.
"Sai" mi dice "Un mio collega mi ha detto che quando suo figlio era piccolo lo faceva tirare sempre col sinistro, e alla fine il bambino è diventato mancino. E adesso l'hanno preso nei pulcini del Milan, perchè dice che non ci sono più bambini mancini"
"Mi sembra una cazzata. Mancino lo sei, mica lo diventi"
"Comunque io se me lo chiede il Milan non ce lo mando"
"Ma sei matto? Mica puoi decidere tu: se lui ci vorrà andare, ci andrà. Poi non è mica detto che sarà interista"
(mi giro e lo vedo assumere la stessa espressione di Bruce Banner quando sta per trasformarsi)
"Non è possibile: l'appartenenza a una squadra è una tradizione di famiglia"
"E com'è che mio fratello è milanista pur avendo avuto un padre Gobbo?"
"Vuol dire che tuo padre non ti ha mai confessato il suo dolore"
"Sì. Ok. Bruco mettiti le scarpe che andiamo all'asilo"

"E comunque" va avanti imperterrito mentre noi siamo già sul pianerottolo "dobbiamo fargli controllare le ginocchia perchè sono un po' rientranti"

Quando si dice avere un padre premuroso.

lunedì 4 giugno 2012

L'orto del nonno Piero

Pochi giorni fa il Bruco è andato alla festa della scuola materna, quella che inizierà a settembre, la scuola dei bambini quasi grandi ecco, tanto che io quando sono entrata mi sono un po' commossa e anche un po' terrorizzata perchè ho ho avuto la vaga sensazione che di materno lì dentro ci fosse molto poco, che non è più come al Nido dove le educatrici ti coccolano e aspettano con tuo figlio in braccio alla finestra per farvi salutare l'ennesima volta.
Insomma alla scuola materna è un po' come nell'arena, ti buttan lì insieme a bimbi più grandi e finchè non esce il rivolo di sangue è tutto ok.

Mentre partorivo questi e ulteriori abnormi pensieri sulle fasi della vita, il Bruco se ne andava bello spavaldo nella scuola nuova, finchè seguendolo in giardino a un certo punto abbiam trovato un orto.

"Mamma, gualda! Cos'è?"
"Come cos'è, Bruco? E' un orto... sai come a casa nostra che sul balcone abbiamo il basilico e la salvia? Ecco questo è un orto vero, e oltre al basilico e alla salvia ci sono le zucchine, le melanzane..."
"No, non è velo. Io non le vedo"
"Massì, ci sono, te lo giuro, è che sono sotto terra"
"Oh no... allola sono molte?"
"Oddio ma no che non sono morte, anzi! Senti Bruco ma chi te l'ha detta questa cosa dei morti?"
"Tu, mamma. Hai detto che i tulipani elano molti"
"Ah già. Ma no è per via del ciclo vitale... adesso che avrai un orto vedrai come funziona"

Una delle maestre ci ha poi spiegato che l'orto è un progetto di Milano Ristorazione (e lì mi son commossa di nuovo, ma per altri motivi) e che, siccome per le maestre e i bambini non è semplicissimo prendersene cura con costanza, l'orto è stato "adottato" dal Nonno Piero, un simpatico vecchietto che fa parte dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci che confina con l'asilo, e che da qualche anno è il contadino urbano preferito dai bambini.

Venerdì, al supermercato.

"Bruco, prendiamo le carote e abbiam finito, ok?"
"Mamma pecchè queste calote non sono nella tella?"
"Eh, amore... erano nella terra... poi le hanno raccolte e le han portate qui"
"Pecchè non le plendiamo dall'olto del Nonno Pielo?"
"Facciamo così. Per adesso l'importante è che tu sappia che le carote crescono nella terra e non sui banchi del supermercato. Poi la lezione sull'agricoltura di prossimità la facciamo più avanti ok?"

Eh già. Perchè a noi sembra normale, trovare le carote già incellophanate sui banchi del super.
Ma a pensarci bene ha ragione lui: se stanno nell'orto del Nonno Piero, perchè non possiamo prenderle da lì?
Come sempre, i bambini fanno ottime domande e noi abbiamo pessime risposte.